CONSIDERAZIONI – House of Cards 5×01/02 “Capitolo 53 & 54”

1) Qual è una delle migliori serie Netflix che però da noi Italia mandano in onda su Sky per una battaglia di diritti a dir poco sanguinolenta? House of Cards! Ovviamente, ma confido in un suo ritorno futuro nelle braccia della piattaforma madre. Nel frattempo, non ci resta che vederci gli episodi di settimana in settimana e quest’oggi finalmente posso commentare insieme a voi le prime due puntate di questa attesissima quinta stagione! Soprattutto dopo quel finale da pelle d’oca che aveva la quarta stagione. Eravamo rimasti con Frank e Claire intenti a dichiarare guerra all’ICO, una sorta di Isis, dopo che due suoi agenti avevano sgozzato dei cittadini americani. Ovviamente agli Underwood non frega niente, ma vogliono sfruttare la situazione per far crollare le indagini su Frank e magari anche di dimostrare quanto valga come presidente e quindi mantenere il potere. “Noi non subiamo il terrore. Noi creiamo il terrore.”, e porca miseria se lo stanno facendo. Frank arriva ad organizzare un gigantesco attacco hacker, che potrebbe avere delle serissime conseguenze, spacciandolo come un attacco dell’ICO pur di dimostrare quanto lui sia “forte”. Geniale.

2) La coppia Underwood è più cazzuta che mai, in particolare il caro Frank, interpretato sempre dal grandissimo Kevin Spacey, che come al solito dire che è stato bravo non basterebbe mai. Iniziamo subito con Frank che irrompe in una riunione del Congresso, violando diverse regole, e dando vita ad un vero e proprio putiferio. Una scena straordinaria, con uno Spacey carico a pallettoni e una regia formidabile. La regia delle due puntate è a cura di Daniel Minahan e si merita lodi su lodi. House of Crads ha sempre avuto una regia e una fotografia fredda, molto geometrica e precisa. Quasi matematica. E con queste prime puntate l’atmosfera non si smentisce, un’atmosfera che ricorda tantissimo i film di David Fincher, che ha curato moltissimo le prime stagioni della serie. Altra scena registicamente memorabile è quando Frank ci illustra, rompendo sempre la quarta parete, qual è il suo piano aggirandosi per la stanza e mostrandoci i suoi obbiettivi (ovvero i vari governatori da portare dalla propria parte). In questo caso ci ritroviamo dinnanzi un piano sequenza non molto lungo ma sicuramente difficilissimo da portare a casa. Con Frank che parla ininterrottamente e tutti gli altri personaggi che devono assolutamente rimanere immobili la scena risulta probabilmente essere una delle migliori in cui Frank rompe la quarta parete e anche quella più surreale. Per non parlare del suo colloquio con Masterson, dove tira di nuovo fuori tutta la sua cattiveria e il suo cinismo. Immenso.

3) Invece che fine ha fatto Claire? La cara e micidiale first lady si sta dando da fare, facendo vari incontri anti-terrorismo in giro per il paese e nel frattempo aiuta Francis con alcune faccende mica da ridere. Il rapporto trai due si mostra ancora una volta per quello che è: Frank e Claire sono sposati, sì, ma non si amano, o meglio, non si amano più (se mai si sono amati). I due rimangono insieme soltanto perché entrambi sono dei drogati di potere e farebbero qualsiasi cosa per poter rimanere in carica fino al 2020, 2024, 2028, 2032 e così via. Però, c’è un però, i due non si amano di certo ma sono probabilmente le uniche persone che loro abbiano mai amato, ed è anche questo che li porta a provare un forte affetto nonostante tutto quello che i due hanno passato e a restare insieme. Ovviamente la coppia Kevin Spacey/Robin Wright funziona a meraviglia, in particolare quest’ultima è sempre di una bravura inarrivabile. Devo ammetterlo, ci sono dei momenti in cui la Wright super di gran lunga Spacey, e non è assolutamente una cosa da poco essere all’altezza di un tale mostro sacro della recitazione. In queste due puntate ritroviamo ovviamente anche due grandissimi personaggi: William Conway, interpretato da Joel Kinnaman, ma soprattutto Doug Stamper, interpretato da Michael Kelly. Purtroppo Doug già dalla quarta stagione aveva avuto uno spazio molto ridotto, dopo una terza stagione che lo vedeva praticamente protagonista, però lo vorrei di nuovo al centro dell’azione, pronto a fare cose discutibili per Frank. Mentre Conway sono sicurissimo che lo vedremo sempre più spesso, come per le volte precedenti e ciò mi piace moltissimo. Il personaggio è una rappresentazione del politico giovane, alla moda, vicino ai giovani e che se la cava pure. Kinnaman è un’interprete non solo fantastico (e sono sicuro che continuerà ad affermarsi come attore) ma azzeccatissimo per il ruolo.

Insomma, questo è quello che penso di queste due puntate della quinta stagione di House of Cards. Per ora abbiamo visto soltanto l’idea di quello che Frank ha intenzione di fare, e non vedo l’ora di veder evolvere la situazione! Voi che ne pensate? Vi è piaciuto questo inizio?

Regia: Daniel Minahan

Sceneggiatura: Frank Pugliese & Melissa James Gibson

Qui di seguito potete acquistare le stagioni precedenti.

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Andrea D'Eredità

Andrea D'Eredità

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