CONSIDERAZIONI – House of Cards 5×03/04 “Capitolo 55 & 56”
1) Nonostante l’enorme ritardo eccoci qua, di nuovo a parlare di una grandissima serie: House of Cards. Gli Underwood sono tornati e abbiamo visto nelle prime due puntate che hanno tutta l’intenzione di mantenere la parola riguardo il “creare il terrore”. Nello scorso episodio avevamo visto Frank dar vita ad un attacco hacker su scala nazionale e dare poi la colpa all’ICO, ma in questo episodio sono rimasto ancora più colpito e terrorizzato per quello che Frank ha fatto. Con mia grande sorpresa siamo arrivati alle tanto attese elezioni per il prossimo presidente degli Stati Uniti e gli Underwood non se la stanno cavando per niente bene. Conway ha praticamente la vittoria in tasca, eppure ecco che Frank dà inizio ad una catena di eventi che mai mi sarei aspettato di vedere. Con l’attacco hacker aveva sicuramente fatto sentire meno al sicuro i cittadini americani, stavolta invece ha terrorizzato diversi stati facendo anche delle vittime (non morti però, solo lesioni minori). Frank per le mani ha un agente dell’ICO che attualmente risiede in Tennessee e che sta pianificando un attacco. O no? Frank fa credere al deputato del Tennessee che la minaccia è più che concreta e scoppia il panico presso una delle sedi elettorali. Più o meno la stessa cosa che è accaduta a Torino durante la partita di qualche settimana fa. E’ chiaro che così facendo il deputato e il segretario di stato si vedono costretti a chiudere le sedi e a indire addirittura un coprifuoco. Ovviamene questo non giova assolutamente agli Underwood, ma nemmeno ai Conway. Ecco che tutto si ferma e le elezioni sono nulle. Un colpo di genio, terribile sicuramente, ma geniale.
2) Frank in questo episodio tira fuori il suo lato più manipolatore e ingannatore, tanto da causare dei danni molto gravi agli stati e allo stesso governo. Ma allo stesso tempo vediamo quel Frank beffardo, che si prende gioco di chi sta ingannando e ciò lo mostra solamente ad una persona: lo spettatore. Finalmente rivediamo quelle occhiate e quei sorrisetti che fanno intendere allo spettatore le vere intenzioni di Frank. Kevin Spacey come al solito è sensazionale, sinceramente non riesco più a immaginare un attore più adatto di lui per interpretare quel ruolo. Il modo in cui lancia quelle occhiate allo spettatore e quei sorrisi mi fa morire. Per non parlare del suo monologo che c’è quasi alla fine dell’episodio. Frank è più ostinato che mai, non vuole assolutamente perdere le elezioni perché quella ormai è casa sua e non se ne vuole andare. Come dice in questo monologo “Solo io so cosa vuole veramente il popolo americano”, ed ecco che annuncia la presidenza Underwood fino al 2036, e parliamo di più di due mandati. Così da creare un’unica nazione “Underwood”. Un momento che mi ha fatto semplicemente raggelare il sangue e fatto venire la pelle d’oca, la voce con cui Spacey recita quelle parole rende il tutto più minaccioso e inquietante. Claire non è da meno, io continuo a ritenere Claire anche peggio di Frank sotto più aspetti ma a differenza del marito ritiene che la sconfitta possa essere una possibilità. Ovviamente Francis non vuole nemmeno che Claire possa pensare ad un tale evenienza, e lo stesso deve fare lo staff. Però tutti alla Casa Bianca sanno che ormai la corsa di Frank è giunta al termine è dicono spesso a Claire che 4 anni sono pochi e che “C’è ancora tempo”. Cosa vuol dire? Beh, è chiaro: la gente vuole Claire alla Casa Bianca, non Francis. Quindi che vedremo Claire come presidente degli Stati Uniti una volta che Francis avrà perso? Ormai la sua sconfitta sembra inevitabile. Ce la vedo tantissimo seduta nella Stanza Ovale.
3) William Conway d’altra parte subisce un approfondimento mica da ridere. Sapevamo che era stato in guerra e che aveva compiuto un’impresa da eroe, ma c’è qualcosa di quell’impresa che ci sfugge e che non vuole raccontare. Conway sta tenendo una diretta streaming di 24 ore per rispondere alle domande degli elettori e Frank utilizza come burattini alcuni di essi per cercar di tirar fuori dalla bocca di Conway quello che non è stato detto dell’impresa, così da inchiodarlo. Il povero Will non cede ma diviene sempre più cupo e malinconico. Non ho idea di cosa possa esser successo, ma dev’essere stato qualcosa di parecchio traumatico per lui. Lo vediamo anche dalla scena in cui un capitano che lui salvò in quell’impresa gli rivolge direttamente un domanda ed entrambi si emozionano parecchio, giustamente. Joel Kinnaman in quelle scene è stato bravissimo e come attore mi sta piacendo sempre di più. Ma non tralasciamo il caro Doug Stamper, a cui finalmente viene concesso un po’ più di spazio. Rivediamo dopo diverso tempo Doug di nuovo all’opera, mentre cerca di costringere i vari deputati e governatori a fare quello che vuole Frank, anche se sta spingendo un po’ troppo e questo a Frank non piace. Infatti lo rimprovera e gli dice che c’è addirittura un altro modo. Ma ciò fa lavorare Doug in modo ancor più feroce e arriva a minacciare direttamente McAllan, l’hacker sotto il loro comando. Giustamente questo sparisce e la cosa grave non è solo che hanno perso il controllo sulla persona dietro a tutti gli inganni di Frank con l’ICO, ma di una persona che sa più di quello che dovrebbe sapere. Lo vedo molto male questo McAllan.
4) E’ vero, di solito non c’è un punto quarto nelle considerazioni ma stavolta è necessario perché c’è bisogno di lodare l’aspetto tecnico di queste puntate. Abbiamo dei momenti di altissima regia e con una splendida fotografia. Doug temendo che quello possa essere il suo ultimo giorno alla Casa Bianca decide di lasciare una sua impronta nella Stanza Ovale incidendo le sue iniziali sul fondo di un cassetto. Quella scena presenta una fotografia sensazionale, cupa e con i colori tendenti al marrone. La regia è curata e le inquadrature sono più che ricercate, come in per tutte le puntate d’altronde. La telecamera si muove nell’ambiente con fare elegante e posato, un po’ come si muovono tutti i personaggi protagonisti della serie. Altra scena registicamente fantastica è quella in cui Francis e Claire guardano Le Fiamme del Peccato, recitando le battute insieme ai personaggi. I due sembrano essere il riflesso dei personaggi del film e le loro silhouette proiettate sullo schermo sono un vero tocco di classe.
Per ora House of Cards mi sta piacendo da morire. Gli Underwood stanno veramente creando il terrore in giro per gli Stati Uniti e questo li rende abbastanza pericolosi. Più di quel che già erano. Voi che ne dite? Vi sta piacendo la serie?
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