Leigh Whannell riflette sul suo approccio ai mostri e come vorrebbe adattare Dracula

Dopo anni passati a scrivere e recitare in alcuni dei film horror migliori e di maggior successo del settore, Leigh Whannell è ora sulla sedia da regista, realizzando alcuni dei film di genere più interessanti degli ultimi anni.

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Il suo ultimo film è stato l’imponente Update, di genere fantascientifico ed a basso budget, e ora è passato alla stalla della Universal dove il suo nuovo reboot di The Invisible Man sta guadagnando recensioni entusiastiche e non pochi incassi.

The Invisible Man di Leigh Whannell rimuove la maggior parte delle immagini e dei rimandi familiari che abbiamo sempre associato al personaggio ben noto e, invece, si concentra su ciò che rende spaventoso il concetto di base di un pazzo, possessivo e invisibile. Da molti è descritto come un film horror intimo basato su veri risvolti psicologici, la pellicola sicuramente merita e fa sorgere anche un’altra domanda: se Whannell è stato così bravo nel portare su schermo questo personaggio, è bene dargliene anche un altro in mano?

Con l’accordo da poco siglato non è inverosimile vederlo tornare nel futuro ad un film con uno dei classic mostri della Universal, e a quanto pare in una nuova intervista con Bloody Disgusting, Leigh Whannell stesso ha parlato della cosa.

“Ecco cosa penso”, ha detto Leigh Whannell, facendo brainstorming. “Penso che la cosa migliore che puoi fare, per esempio con Dracula, sia semplicemente eliminarlo. Eliminare tutta l’iconografia, molti dettagli sono stati aggiunti in seguito. Pensaci. Il mantello e tutto il resto, molte di queste cose non fanno parte del romanzo di Bram Stoker. Viene dalla versione di Bela Lugosi.

Questa è la stessa cosa che è successa con Sherlock Holmes!. Il cappello non è un prodotto di Conan Doyle. Da nessuna parte in quei romanzi viene citato quel capo d’abbigliamento. Ma se chiedi a qualcuno di disegnare Sherlock Holmes lo faranno con quel cappello. È divertente come queste balene della cultura pop, raccolgano il plancton mentre attraversano i decenni, e spesso finiscono per avere un aspetto molto diverso.

Anche i chiodi nel collo di Frankenstein sono un’aggiunta successiva. Se guardi all’originale, se guardi una qualsiasi copertina, è orribile. E’ il corpo di una persona cucita insieme fatta di pezzi di cadaveri.”

Perciò arrivando al succo del discorso il regista vorrebbe cercare di dimenticare tutto ciò che fa parte dell’iconografia, come mantelli, bulloni, zanne, spogliare i personaggi e far finta che non siano mai esistiti prima di quel momento. Dargli un contesto originale, presumibilmente un idea si sviluppo simile a quella di The Invisibile Man, ovvero un approccio moderno.

“Immaginate che nessun romanzo sia mai stato scritto. Come potrei presentare quel personaggio oggi se fossi Bram Stoker nel 2020 e ci avessi pensato?”, Whannell si chiede ad alta voce. “Sai che non sarebbe stato presentato allo stesso modo. Non so se farei un castello in Transilvania.

Penso che proverei a capire l’essenza di ciò che rende Dracula spaventoso, che è, per me, la sua mancanza di misericordia. Il fatto che potrebbe fingere e ingannare. Non è un romantico. Deve bere sangue. Quali paralleli nella vita di tutti i giorni puoi pensare che equivalgano a qualcuno senza pietà? È uno psicopatico, vero? Quindi uno psicopatico.

Ho visto un vero documentario sul crimine ieri sera che mi ha fatto gelare il sangue, su un gruppo di persone che uccidono un bambino. La mancanza di empatia per la sofferenza di un bambino. Tutti nella vita sussultano quando un cucciolo si fa male tranne un piccolo sottogruppo di persone che non ha empatia. In effetti, potrebbero essere quelli che fanno del male. E per me, quello è Dracula”, termina Whannell. “Quindi, per arrivare ad una conclusione, ti sto dicendo che vorrei riportare il personaggio a ciò che credo lo rappresenti, ne farò una a versione psicopatica. Una persona a cui non frega un cazzo. Forse beve sangue ma oltre a ciò, non ci sono mantelli, non c’è fulmini, non c’è nebbia, non ci sono lupi. È solo uno psicopatico che beve sangue.”

Seratul

Seratul

Sono uno scrittore per passione, un cinefilo per destino, ed un intellettuale perché non ho niente da fare. Strano, appassionato di cinema, incline all'informarmi per diletto ed a fare figure cacine all'occorrenza. Capo redattore di Cinespression.it.
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