Mohamed Diab parla della sua presentazione di 200 pagine per Moon Knight elogiando la Marvel

Con la nuova serie Marvel, Moon Knight, ora in streaming su Disney+, Collider ha recentemente parlato con il regista Mohamed Diab della realizzazione della serie.

Durante l’intervista, Diab ha parlato di com’è stato entrare nella famiglia Marvel con sua moglie, e in particolare di un trattamento di ben 200 pagine su come Moon Knight, che conteneva una riflessione su come il personaggio detenga il record per la minor quantità di momenti nei fumetti nella storia della Marvel, di come abbiano disegnato i due costumi del personaggio nella serie, di scene eliminate e del se ha sentito parlare della possibilità di una seconda stagione di Moon Knight.

Inizialmente a Diab è stato chiesto se avesse avito altre conversazioni prima con la Marvel, di come è cominciata la collaborazione, e il regista ha detto di aver fatto solo piccolo film egiziani fino a quel momento, ma la svolta è arrivata quando i suoi film hanno calcato palchi di grandi festival, come Cannes e Venezia.

“Hai i tuoi agenti che cercano progetti per te. Sono stato conosciuto per essere Mr. No, per lo più dico di no alla maggior parte dei progetti, ma una volta che mi hanno inviato questo progetto, ne sono rimasto affascinato. Questo è quello che stavo cercando, una cosa con un budget elevato, ma che allo stesso fosse una storia intima. La storia di Marc e Steven è qualcosa di affascinante. L’avrei fatto anche senza scene d’azione. Ho amato la storia del personaggio, ho sentito che questa è un’estensione dei miei film, e che se avessi inserito la mia formula nel processo di sviluppo, se avessi messi qualcosa di realistico in mezzo al fantastico, il modo in cui stavo immaginando di fare l’azione sarebbe risultata diversa. Avrei potuto aggiungere quell’oscurità, portare qualcosa di personale.”

Successivamente, il regista ha parlato di come lui e sua moglie avessero presentato un trattamento di ben 200 pagine alla Marvel, e come alla fine sua moglie Sarah Goher, abbia acquisito il ruolo proprio di produttrice della serie, e co-autrice. Ma la collaborazione con la moglie, a quanto pare non si è limitata a questi aspetti, infatti i due hanno sviluppato assieme praticamente quasi tutto nella serie, dallo sviluppo delle scenografia dopo aver fatto sopralluoghi, al tono, le musiche, la colonna sonora, l’azione, il come vediamo l’Egitto, come vediamo ogni luogo e persino come potevano sviluppare i personaggi.

Quando al regista è stata posta la domanda, visto l’entusiasmo con cui ha parlato della serie, se questa avrebbe mai potuto avere una seconda stagione, Diab ha detto semplicemente: “La Marvel è così riservata che quella che la tua esperienza non è diversa dalla mia”.

“Non so nulla. E a volte ti chiedi: ‘Ho fatto un cattivo lavoro?’, ma penso che questo sia il modo in cui lavorano. Grazie a Dio amano lo spettacolo.”

Secondo Diab, la Marvel continua poi a esprimere ogni giorno quanto amano lo spettacolo, ma non è mai come se pensassero già a qualcos’altro mentre ti permettono di sviluppare il tuo spettacolo. Cioè significa che, si esiste un progetto, ma se la serie è buona c’è forse la possibilità di dare spazio anche ad una seconda stagione. Ma se questo non dovesse accadere, non è che quella serie ha sbagliato qualcosa.

Ma ad un tratto, ecco la domanda fatidica, quella che è giusta fare ad ogni regista. Venendo noi dall’esterno, essendo persone che non hanno mai lavorato con la Marvel, ci piace sapere cosa sorprende nel lavorare con loro.

“Beh, un paio di cose. Prima di tutto, non mi sarei mai aspettato che qualcuno come Kevin (Feige) sarebbe stato così alla mano. Quello che sta facendo è geniale. Non riesco a capire come fa, sta supervisionando 20 progetti contemporaneamente. E se gli chiedi se sa di una parola in una bozza a caso che continua a cambiare quasi ogni settimana, lui sa tutto. Ecco com’è. Quindi il suo essere alla mano è molto utile. Perché se stai lavorando con loro, devi sapere che quei ragazzi hanno creato il franchise di maggior successo della storia di questo settore. Quindi hanno un ingrediente segreto. Devi sapere che sei li con loro per una ragione, perché anche tu hai quell’ingrediente segreto.
Quindi sai cosa fare, sai che assieme a loro puoi creare qualcosa che in molti vedranno, ma che ti danno anche la possibilità di spingere un po’ oltre i limiti. Volevo realizzare qualcosa che di solito non realizzerebbero, volevo che fosse diverso da ogni altro progetto del MCU, e alla fine è stato così.
Alcune persone continuano a dirmi che se non ci fosse il logo Marvel all’inizio del primo episodio, non sapresti necessariamente che è un progetto loro, cosa di cui sono orgoglioso. E sono anche orgoglioso di come abbiamo eliminato l’idea di qualsiasi crossover, perché non avevamo bisogno di altro per far stare in piedi lo spettacolo.”

Seratul

Seratul

Sono uno scrittore per passione, un cinefilo per destino, ed un intellettuale perché non ho niente da fare. Strano, appassionato di cinema, incline all'informarmi per diletto ed a fare figure cacine all'occorrenza. Capo redattore di Cinespression.it.
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