Neil Druckmann afferma che la Parte 3 di The Last of Us non deve essere realizzata per forza

Il co-presidente di Naughty Dog, Neil Druckmann, ha affermato che lo studio potrebbe non realizzare un seguito di The Last Of Us Parte 2, nonostante il successo dell’adattamento televisivo della HBO.

The Last Of Us è stato rilasciato nel 2013, prima di un sequel nel 2020 e di un remake nel 2022. La serie è tra i videogiochi più venduti di sempre, e un recente adattamento HBO (con Pedro Pascal e Bella Ramsey) ha introdotto più persone nel mondo creato da Naughty Dog.

Tuttavia, in una nuova intervista, Druckmann (che è stato anche coinvolto nella serie HBO) ha affermato che Naughty Dog non ha alcun obbligo di creare una Parte 3. Alla domanda di Buzzfeed sul futuro del franchise, Neil ha esordito:

“Siamo stati abbastanza aperti sul fatto che il prossimo gioco di Last of Us sarà un’esperienza multiplayer, in cui sarai in grado di entrare nel mondo di The Last of Us con un tuo amico e sperimentare la tensione e la brutalità di quel mondo, oltre a una nuova storia e un cast di personaggi che vivono in un’altra città che non abbiamo ancora visto nel mondo di The Last of Us. Sarà in tutto e per tutto un altro capitolo nell’universo di The Last of Us. Oltre a ciò, so che ci sono un sacco di persone che si chiedono se The Last of Us Parte 3 diverrà realtà o meno. Tutto quello che posso dire è che in Naughty Dog siamo molto, molto privilegiati che il nostro editor sia la Sony stessa. Il che significa che Sony finanzia i nostri giochi, ci supporta e siamo di proprietà di Sony. Ci hanno supportato in ogni fase del percorso incoraggiandoci a seguire le nostre passioni, il che significa che solo perché qualcosa ha successo, non abbiamo alcuna pressione circa il realizzare un sequel. Per noi, Uncharted ha avuto un successo pazzesco, Uncharted 4 è stato uno dei nostri giochi più venduti, ma quello l’avevamo pensato come capitolo finale e così è stato. Siamo andati avanti.”

Infine Druckmann ha parlato proprio di The Last of Us, dicendo che allo stesso modo, con quel gioco: “dipende da noi se vogliamo continuare o meno”.

“Il nostro processo creativo è lo stesso adottato con la Parte 2, ovvero se riusciamo a inventare una storia avvincente che abbia questo messaggio universale sull’amore – proprio come hanno fatto col primo e il secondo gioco – allora racconteremo quella storia. Se non riusciamo a trovare qualcosa, avremo comunque un finale molto forte con la Parte 2 e quella sarà la fine.”

Seratul

Seratul

Sono uno scrittore per passione, un cinefilo per destino, ed un intellettuale perché non ho niente da fare. Strano, appassionato di cinema, incline all'informarmi per diletto ed a fare figure cacine all'occorrenza. Capo redattore di Cinespression.it.
Translate »
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: