Perché Dungeons & Dragons: L’Onore dei Ladri dovrebbe introdurre meta-riferimenti all’effettivo TTRPG?

Dungeons & Dragons: L’Onore dei Ladri sta cercando di adattare ancora una volta il franchise TTRPG e appoggiarsi al gioco può rendere segretamente esilaranti le morti dei personaggi.

Ci sono stati diversi tentativi di adattare Dungeons & Dragons nel corso degli anni, da un film per il grande schermo a una parodia di successo in Futurama. Molti degli adattamenti su larga scala di Dungeons & Dragons tendono ad appoggiarsi maggiormente sul puro genere fantasy piuttosto che abbracciare gli elementi di gioco, e questo potrebbe essere un errore.

Dungeons & Dragons ha una sorprendente profondità per quanto riguarda la tradizione, e quando si affronta il franchise può sembrare travolgente. Tuttavia, quando si tratta di adattare per lo schermo c’è molto da dire sui meccanismi che si celano dietro la creazione di un personaggio da parte di un giocatore, e sulla loro rappresentazione della storia della vita di quel personaggio.

Sebbene nel gioco siano presenti molti salvataggi in extremis dalla morte, spesso arriva il momento tragico in cui il personaggio di un giocatore muore, gloriosamente o non gloriosamente, in battaglia, e i giocatori non sempre gestiscono la cosa grazia. Dungeons & Dragons: L’Onore dei Ladri perderà sicuramente qualcosa se non adatterà questo aspetto un po’ meta.

La morte dei personaggi principali, in particolare dei protagonisti, può essere difficile da correggere. È facile farlo apparire banale, privo di significato o troppo pregno, e sconvolgere il pubblico nel bel mezzo di un film divertente. Tuttavia, Dungeons & Dragons: L’Onore dei Ladri farebbe davvero bene ad far capire quanto sia insignificante la morte nel franchise, facendo apparire un personaggio nuovo dentico pochi istanti dopo interpretato dalo stesso attore.

Quando il personaggio di un giocatore viene ucciso in Dungeons & Dragons, di solito questo vuole ancora giocare. Ovviamente dipende dalla sessione e dal master, ma succede che un giocatore crei un nuovo personaggio, alcuni lo fanno proprio per sperimentare altre classi, altre razze, altre dinamiche. In quei casi succede che il Dungeon Master permetta di redigere una nuova scheda per un nuovo personaggio, che ovviamente è interpretato dal medesimo giocatore, ciò consente al giocatore di continuare a godersi il gioco, nonostante riduca significativamente l’importanza della morte nel gioco.

Mentre l’implementazione di una sorta di clonazione dei personaggi in stile Dungeons & Dragons in L’Onore dei Ladri potrebbe sminuire l’idea della morte, sarebbe in linea con il tono del film. I trailer hanno mostrato una nota opportunamente irriverente, e il film in se pare un fedele adattamento del tipo di atmosfera che il più delle volte si applica al tavolo di gioco, ilarità e azione.

Facendo apparire il gemello identico di un personaggio morto, L’Onore dei Ladri potrebbe mantenere quel tono comico light pur avendo al suo interno situazioni di vita o di morte. Inoltre, l’utilizzo di questo tipo di dinamica potrebbe dimostrare che gli autori comprendono veramente il materiale originale, e come i giocatori si impegnano tradizionalmente nella partita che giocano.

Sebbene sia strano, non è la sola dinamica che forse dovrebbe farsi spazio nel film per far in modo che possa esser percepito come fedele al brand. Fin dall’inizio in molti hanno chiesto di introdurre un certo elemento nel film, ovvero proprio il tavolo da gioco. Molti, me compreso, si sono espressi in favore nel vedere gli attori come persone qualunque attorno ad un tavolo, con schede e dadi in mano, per poi vedere l’azione e le scene descritte come un fantasy generico ma arricchito da meta riferimenti, magari battute fuori luogo per il tono e l’atmosfera, e il narratore onniscente come una voce fuori campo, o magari lo stesso attore che interpreta più personaggi, rappresentativo del Dungeon Master. Non introdurre questi elementi probabilmente toglierebbe molto al film adattamento del più famoso TTRPG al mondo.

Seratul

Seratul

Sono uno scrittore per passione, un cinefilo per destino, ed un intellettuale perché non ho niente da fare. Strano, appassionato di cinema, incline all'informarmi per diletto ed a fare figure cacine all'occorrenza. Capo redattore di Cinespression.it.
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