Perché una spada laser gialla a doppia lama sarebbe stata una scelta migliore per Rey?

La fine di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha mostrato Rey (Daisy Ridley) che brandisce la sua nuovissima spada laser gialla, ma a quanto pare questa avrebbe potuto essere migliorata con una modifica al suo design.

L’Ascesa di Skywalker ha concluso la saga degli Skywalker dopo nove film e più di quattro decenni di avventure cosmiche e problemi familiari su scala galattica. C’è voluto un lungo viaggio attraverso più pianeti, la morte di diversi amati personaggi, la risurrezione dell’eminente nemico, l’imperatore Palpatine, e una battaglia contro un’enorme flotta di Star Destroyer, ma Rey e i suoi amici alla fine hanno portato a compimento l’eradicazione dell’antico male – a scapito della linea di sangue Skywalker.

Dopo che la guerra è finita, Rey ritorna dove tutto è iniziato. Seppellisce le spade laser di Luke e Leia proprio accanto alla fattoria di Luke a Tatooine prima di rivelare l’ultimo elemento simbolico che segna un nuovo inizio: una spada laser gialla. Questa nuova iterazione di uno degli elementi più iconici di tutta la saga sembra essere stata creata con una parte della staffa di Rey e un interruttore circolare anziché un pulsante, il che indica che sta iniziando una nuova eredità da zero.

I materiali di cui è fatta la nuova spada laser, il colore della sua lama e il momento della sua prima accensione sono efficaci nel simboleggiare l’inizio di una nuova generazione di Jedi. Tuttavia, la nuova arma di Rey avrebbe potuto fare un passo avanti. Se fosse stata a doppia lama, avrebbe dato più peso al concept di Dark Rey che è stato mostrato in Episodio IX. In quella visione da incubo, Rey brandisce una spada laser rossa a doppia lama pieghevole e indossa una veste scura che presagisce il suo momento di perdita nel lato oscuro. Realizzare la sua nuova arma Jedi a doppia lama avrebbe rispecchiato quella versione del suo lato oscuro, ma avrebbe anche segnato il suo scegliere la Luce e l’apparizione di altre spade laser gialle nel franchise.

Sempre simbolo di disimpegno dalla dualità tra luce e oscurità, le spade laser gialle sono state maneggiate dalle Sentinelle Jedi, le Guardie del Tempio Jedi e persino dal cacciatore di taglie ed ex-Sith, Asajj Ventress. Le guardie del tempio Jedi usano picche gialle spesse, pieghevoli, a doppia lama e si concentrano sul distacco da qualsiasi cosa impedisca loro di seguire la via dei Jedi, che è il messaggio che Rey lascia al pubblico alla fine de L’Ascesa di Skywalker. Le Sentinelle erano così perché particolarmente irremovibili nel loro obiettivo di sfruttare la vecchia e la nuova tecnologia per perseguire un approccio pratico e oggettivo alla Forza.

Rey ha lottato per superare la sua natura di mercante di rottami nel corso della trilogia sequel. Anche in L’Ascesa di Skywalker ha continuato a fare affidamento sulle sue abilità. Fisicamente e mentalmente, considerava la sua staffa parte di se stessa. Una spada laser a doppia lama basata su di essa avrebbe permesso alla sua estensione di evolvere, e come Jedi avrebbe dimostrato che, nonostante un’intensa crisi di identità, la Jedi porta ancora con sé la sua essenza. Inoltre, poteva così mantenere la sua distinta tecnica di combattimento e avere la possibilità di avere sequenze di combattimento future simili a quelle di Darth Maul – inconfondibile per la sua padronanza della tecnica a doppia lama. Per molti Rey poteva essere una controparte Jedi dell’ex-Sith.

Fonte

Seratul

Seratul

Sono uno scrittore per passione, un cinefilo per destino, ed un intellettuale perché non ho niente da fare. Strano, appassionato di cinema, incline all'informarmi per diletto ed a fare figure cacine all'occorrenza. Capo redattore di Cinespression.it.
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