Recensione “Macbeth”
Un film che ero veramente curioso di vedere era appunto Macbeth, con Michael Fassbender e Marion Cotillard. Quando vidi il trailer ne rimasi affascinato per le inquadrature, la fotografia, una musica affascinante e gli attori sembravano aver dato un’interpretazione da oscar. Ho visto il film ieri sera e posso dirvi che tutti questi elementi li trovi dall’inizio alla fine del film.
Il film è diretto da Justin Kurzel e raramente ho visto una regia così ispirata in un film, riuscendo a farti capire cosa provano i personaggi o a farti immedesimare perfettamente nell’atmosfera di una certa scena, ma soprattutto a lasciarti a bocca aperta per quanto è bella visivamente per praticamente tutto il film. Kurzel utilizza spesso lo slow motion ma assolutamente non a caso, lo usa per farti apprezzare al meglio ogni momento che deve essere vissuto, anche se a volte lo si poteva anche evitare dato che non serviva ma per la maggior parte delle scene funziona benissimo. La scena iniziale presenta molti momenti in slow motion ma che quando li vedi ti viene una pelle d’oca da tre metri ma soprattutto durante il primo incontro tra Macbeth e le streghe. Sono felice che Kurzel non abbia nascosto la violenza come sembrava all’inizio ma dato che si parla di una tragedia shakespeariana era d’obbligo rendere il film crudo e spesso cruento ma non troppo da sembrare ridicolo o da rientrare nel genere splatter, ma semplicemente serve per farti capire la crudeltà del momento oppure la malvagità che regna sovrana nei personaggi. Soprattutto la scena in cui Macbeth commette il suo primo omicidio, quella scena è di un’intensità enorme sia per com’è stata ripresa, sia per l’interpretazione di Fassbender ma soprattutto per la violenza che viene rappresentata e che poi ricorrerà per tormentare Macbeth. Ma la cosa che più mi stupisce è che Macbeth sia il primo vero film di questo straordinario regista e spero che potrà dirigere altri film che riescano a tirargli fuori una regia come questa se non superiore. Già il fatto che dirigerà il film di Assassin’s Creed e con gli stessi attori mi fa veramente piangere dalla gioia, soprattutto io che sono un fan della saga video ludica.
La regia colpisce visivamente grazie anche alla fotografia di Adam Arkapaw, una fotografia piuttosto calda e spettrale, che trasforma alcune scene in vere opere d’arte, soprattutto nei momenti in cui esalta in maniera quasi esagerata ma senza dar fastidio i colori come il rosso, l’arancione e il giallo. Nonostante Arkapaw non sia così famoso credo sia uno dei miglior direttori della fotografia attualmente in circolazione perché oltre a Macbeth ha curato la fotografia della prima stagione di True Detective che è veramente spettacolare. Bellissimi i momenti in cui Lady Macbeth recita i suoi soliloqui in cui la fotografia riesce ad esprimere i sentimenti del personaggio ma soprattutto a dare ai momenti la giusta atmosfera.
Come avevo detto la colonna sonora mi aveva colpito quando vidi il trailer e una volta visto il film si è rilevata essere magistrale. Le musiche sono composte da Jed Kurzel, che probabilmente è il fratello del regista dato che non credo ci siano moltissimi Kurzel nel mondo. Kurzel ha utilizzato per un buon 90% solo violini o violoncelli, comunque strumenti di quel genere, che rendono benissimo i momenti drammatici del film, anzi praticamente tutto il film dal primo frame all’ultimo è uno strazio e con la musica è riuscito a rendere quei momenti ancor più terribili ma allo stesso tempo magnifici dato che ti colpiscono dal punto di vista visivo ma anche da quello uditivo. Tengo a ricordare che il signor Jed ha composto anche la colonna sonora di Babadook, uno dei migliori film horror degli ultimi anni, quindi capite che se vuole rappresentare una scena straziante o drammatica ci riesce a pieno. Spesso però la musica tace e l’assenza di essa ti permette di sentirti come se tu fossi realmente lì, soprattutto nelle scene di guerra dove si possono sentire solamente gli urli assordanti dei soldati e le spade che cozzano tra di loro e contro le armature dei soldati. Però c’è da dire che la colonna sonora può risultare ripetitiva in alcuni momenti e dopo un po può anche stufare. Personalmente non l’ho trovata così scocciante, ripetitiva sì, ma non scocciante e sempre di grande effetto. Uno dei temi che più ho adorato è quello dei titoli di coda dove Kurzel utilizza l’organo sempre creando quest’atmosfera macabra che accompagna queste immagini rosso sangue. Bellissimo.
Un’altra cosa che mi ha colpito tantissimo del film, forse quella più di tutti oltre alla regia, sono i dialoghi che probabilmente sono presi paro paro dall’opera letteraria. I personaggi parlano tutti in maniera molto teatrale e spesso li ritroviamo a recitare soliloqui come se si stessero rivolgendo direttamente allo spettatore, esattamente come in un teatro. Ciò è stata una sfida enorme, perché spesso in un film una cosa del genere potrebbe far sembrare la scena abbastanza strana in un film, invece qui Kurzel è riuscito a inserire questo elemento sin dall’inizio del film così che tu capisci subito dove vuole andare a parare il film e quindi poi non puoi far altro che apprezzare questa scleta. Una scelta che rende il film fedelissimo all’opera, infatti oltre ai dialoghi l’intera storia è IDENTICA a quella originale, raramente ho notato una somiglianza tale in una trasposizione cinematografica. Dopo aver visto il film mi sono letto la storia di Macbeth su Wikipedia e mi sembrava di leggere la sceneggiatura del film… o quasi. Sì, perché il film è fedele all’opera ma non al 100%, vengono tralasciati dei personaggi o vengono modificate delle cose inutilmente. Questo lo ritengo un difetto del film, perché se hai fatto 30 perché non fare 31? Se avessero fatto 31 sarebbe stato una perfetta trasposizione, per quanto riguarda la parte narrativa. Ma la sceneggiatura ci porta dei personaggi fantastici, scirtti benissimo e che sono la colonna portante del film.
E poi abbiamo Lady Macbeth interpretata da Marion Cotillard e se magari non nominano Fassbender perché è favorito per Steve Jobs, almeno nominate lei perché in alcuni momenti ha superato la performance di Fassbender. La Cotillard è un’attrice che adoro, una delle mie preferite, la voglio ricordare per Inception e Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, e qui è riuscita a rendere Lady Macbeth benissimo in momenti che probabilmente alcune attrici non sarebbero riuscite a fare. Per esempio c’è verso la fine un soliloquio che viene ripreso in primo piano per tutta la sua durata, che è all’incirca di 2 minuti se non di più o di meno, senza stacchi. Quindi immaginate la Cotillard che ha una telecamera enorme puntata in faccia, che comunque potrebbe dar fastidio anche a un attore di alto calibro, che recita con un’intensità incredibile senza però perdersi nemmeno un istante e dando vita a uno dei momenti più emozionanti del film. Per quanto riguarda il personaggio di Lady Macbeth è la rappresentazione del male, un po come il serpente dell’Eden, che spinge il povero Macbeth a fare delle scelte che lo porteranno su una strada dalla quale non può tornare indietro, nonostante lui non voglia prendere quella via ma Lady Macbeth utilizzando le parole giuste col tono giusto riesce a maledirlo. Ma alla fine anche lei dovrà affrontare la cruda realtà e quello che suo marito è diventato, così da sprofondare nella disperazione, nel pentimento e alla fine anche lei nella pazzia. Da quello che ho letto sembra che il suo personaggio sia stato trasposto in maniera abbastanza differente dall’opera ma rimane una trasposizione degnissima che non va a snaturare quello che è il personaggio e quello che vuole rappresentare.
Altri personaggi che ho apprezzato moltissimo sono stati Macduff, interpretato da Sean Harris che non è approfondito tantissimo però per quello che deve compiere nella storia va benissimo. Macduff nonostante ciò è protagonista di un sacco di scene emozionanti, la battaglia finale tra lui e Macbeth è qualcosa di magnifico.
Infine gli elementi che mi hanno fatto storcere il naso oltre a quelli già citati sopra, è il mancato racconto del rapporto tra Macbeth e un personaggio che ricorrerà spesso nel film. Vediamo all’inizio che c’è un rapporto di profonda amicizia tra di loro ma poi non verrà minimamente accennato e rimangono tantissime incognite. Poi c’è un buco di sceneggiatura e non so se questa cosa c’è anche nell’opera, però è comunque un elemento che poteva sicuramente cambiare le sorti della vicenda.
Eccoci giunti alla fine di questa lunghissima recensione. Vi consiglio di vederlo ma vi avverto che vedrete un film molto diverso da solito ma che una volta usciti dalla sala non potrete dimenticare. Spero vivamente che qualche nomination agli oscar il film la ottenga perché escluderlo com’è successo ai Golden Globe è un po una vergogna.
VOTO: 9-
Sono molto tentato di andare a vederlo!
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