RECENSIONE: POWER RANGERS

Power Rangers è un film del 2017 prodotto dalla Lionsgate per la regia di Dean Israelite che riprende la serie classica dei power Rangers (Mighty Morphin Power Rangers) a vent’anni dal suo debuttoin televisione, rielaborando la storia in chiave moderna.

L’azione comincia sessantacinque milioni di anni fa, nell’era cenozoica, qui un gruppo di guerrieri alieni, i primi Power Rangers, guidati dal Red Ranger, il leggendario Zordon (che nella serie classica un mago prigioniero in un’altra dimensione che comunicava con i Rangers attraverso una vasca di vetro che conteneva il suo spirito e qui interpretato da Bryan Cranston che presta il suo volto al personaggio con il motion capture), che vengono tutti sterminati da Rita Repulsa (Elizabeth Banks) alla ricerca del misterioso cristallo Zeo, la fonte della vita sul pianeta. Per salvare il prezioso cristallo Zordon si sacrifica facendo cadere un meteorite sul pianeta e, apparentemente , uccidendo Rita.

Milioni di anni dopo sul sito dove è caduto il meteorite è sorta una piccola e pacifica cittadina, Angel Grove, luogo dove vivono i protagonisti della storia: Jason, Kimberly, Billy, Trini e Zack, cinque adolescenti molto diversi tra di loro che per motivi diversi passano i loro sabati insieme, in punizione.
Dopo una di queste giornate i ragazzi si rincontreranno alla cava della città, posto in cui Billy andava spesso con il padre ormai morto, e qui, dopo un incidente, scoprono una grotta misteriosa che custodisce delle strane rocce luminose e , ancora più in fondo un’astronave aliena il cui unico abitante è l’androide Alpha 5 (la cui voce viene prestata in America da Bill Harper e in Italia da Nanni Baldini). Qui, dopo aver incontrato la coscienza di Zordon, salvata nella matrice della nave, scoprono che il loro pianeta è in pericolo, ancora sotto la minaccia di Rita e che solo loro possono fermarla, non come comuni ragazzi ma diventando i mitici Power Rangers.

Il film, che esce quasi in concomitanza con il ventesimo anniversario della serie, ne rielabora la storia di base in chiave più moderna e matura, trasformando i cinque bravi ragazzi protagonisti in adolescenti di oggi, costretti a crescere in un mondo difficile, senza sapere ancora bene chi sono o chi vogliono diventare, a volte soffocati dalle aspettative di amici o genitori, un’adolescenza molto ben rappresentata dagli sceneggiatori che si impegnano anche nel creare personaggi interessanti e ricchi di sfaccettature, molto reali per i loro pregi e difetti, e una trama sorprendentemente solida e ben curata che, per quanto cupa, non si nega diversi momenti di godibile umorismo e autoironia.

Oltre ad affrontare in maniere attenta e intelligente i molti problemi di adolescenti appartenenti a diversi gruppi sociali (dai dubbi sul proprio orientamento sessuale all’emarginazione dagli altri coetanei, dai conflitti con i genitori e l’autorità ai problemi di salute o economici), i personaggi che vengono costruiti riescono ad essere più di semplici macchiette stereotipate.

In particolare Alpha 5, che nella serie era un espediente comico oggettivamente fastidioso, diventa un personaggio utile, una buona spalla comica che riesce ad essere un concreto supporto per i Ranger e soffrendo con loro, comprendendo il loro dolore, nei momenti più difficili, così come Zordon che si rivela essere non solo un mentore per i Ranger ma un personaggio davvero complesso, severo e tormentato dal destino subito dalla sua squadra per mano di Rita e desideroso di fermarla, forse più per vendetta che per il mero desiderio di salvare il cristallo ma, alla fine, capace di superare l’ira riconoscendo il potenziale dei ragazzi e aiutandoli nella loro missione.

Una menzione a parte merita il villain, Rita Repulsa, piuttosto discussa dal pubblico, da alcuni ritenuta un ottimo antagonista mentre da altri uno pessimo. Personalmente ho apprezzato l’interpretazione della Banks che ha portato sullo schermo un personaggio crudele e spaventoso, dannatamente inquietante e che riesce a colpire chi la guarda, uscendo a tratti dallo stereotipo del classico cattivo ghignante che vuole solo conquistare il mondo.

La vera pecca di questo personaggio è che è forse quello meno approfondito psicologicamente, cosa negativa in quanto dotato di un grande potenziale ma forse necessaria proprio perché un’ulteriore approfondimento del personaggio avrebbe tolto spazio ai personaggi principali.

Da un punto di vista tecnico il film sembra voler fare il verso a tutti quei cinecomics dal tono oscuro ed estremamente serioso, attraverso il contrasto tra una fotografia a tratti cupa che riesce a creare una buona tensione, sviluppata anche dal montaggio serrato di alcune delle scene più forti e dinamiche, una tensione che sì durerà per tutta la durata della pellicola ma che non lascerà lo spettatore privo di momenti comici o rilassanti, che non sono mai inutili ai fini della trama ma che servono a costruire la crescita dei personaggi come squadra e come persone, ricordando quello che di fatto è lo scopo principale di questo genere: intrattenere lo spettatore e divertirlo, a volte senza il bisogno di prendersi eccessivamente sul serio.

Per quanto riguarda gli effetti speciali questi sono tendenzialmente buoni, soprattutto per quanto concerne alle armature (davvero ben fatte e che sono in linea con l’idea di una plausibilità di tutta la storia in quanto armature di soldati alieni) e gli Zords (il Megazord in particolare e tutta la sequenza che porta alla sua formazione è davvero fantastico) ma non privi di pecche. In particolare Goldar, l’arma finale di Rita, una sorta di gigantesco Anti- Megazord con lo scopo di estrarre dal suolo il cristallo Zeo, nonostante sia imponente e a tratti spaventoso diventa ad un certo punto davvero fastidioso alla vista.

Alla fine il prodotto finale risulta essere un buon film di intrattenimento, capace di coinvolgere lo spettatore dall’inizio alla fine, di divertirlo ed emozionarlo, superando di gran lunga le basse aspettative che aleggiavano sul film, merito soprattutto dell’impegno preso da tutti coloro che hanno lavorato al film, soprattutto il cast, formato principalmente da attori giovani ansiosi desiderosi di mettersi alla prova e dimostrare il loro valore.

In sintesi, Power Rangers è un film godibilissimo, coinvolgente e divertente, capace di intrattenere più che bene chi lo guarda anche se non si tratta di un fan della serie. Consiglio a tutti di guardarlo e spero a questo punto che questa saga continui per vedere come faranno gli autori a far evolvere la storia.

 

Tankian

Tankian

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