Up&Down – Hotel Transylvania 2
Appena finito di vedere, finalmente aggiungerei, così andiamo con il mio primo Up&Down, la nuova rubrica dove elenco in poche righe senza dilungarmi troppo i pro ed i contro di un film che non ha bisogno di tante cerimonie.
Parliamo di Hotel Transylvania 2, che per quanto sia piuttosto distante dalla genialità del primo, per essere un film d’animazione con una struttura alla Shrek, diciamo, non ne copia lo spirito e mantiene lo stile di Tartakovskjj.
Up
Il più grande pregio di questo film, come del primo, è sicuramente l’animazione che rammenta gli altri prodotti di Tartakovskjj, come le Superchicche, Samurai Jack e la prima serie Star Wars The Clone Wars. Fantastica come sempre.
Un altro punto a favore è sicuramente la comicità che permea la pellicola, una comicità molto particolare, piena di riferimenti al cinema cult e strane pause in mezzo a dei siparietti comici che mantengono la sospensione dell’incredulità facendo ridere non tanto per la battuta in se ma per la paura di silenzio che la segue.
Down
Purtroppo questo film non ha il mordente del primo, trascinando la trama in più di un momento. Forse Adam Sandler dovrebbe dedicarsi più a mettere soldi, e magari a doppiare, più che a scrivere sceneggiature.
Se si analizza la trama si nota che manca una vera e propria struttura, manca un mid-point di svolta vero e proprio, e quello che dovrebbe essere manca di mordente ed è facilmente dimenticabile. Sempre riguardo la trama manca un finale deciso, tanto che non ti accorgi proprio che all’improvviso il film è finito.
Infine la filosofia che si nasconde nella trama porta con se un messaggio buonista del “diverso non è sbagliato” che va bene, se alla fine non perdesse di significato. Con la svolta finale la filosofia diventa “cerca di accettare finché uno non diventa quello che volevi”.