Zack Snyder’s Justice League: un rapporto “rivelerebbe” i retroscena della campagna #ReleaseTheSnyderCut
Rolling Stone ha appena pubblicato un rapporto con il chiaro intento di provocare effetti a catena in tutto il fandom cinematografico del DCEU di Zack Snyder.
Per molto tempo, il gruppo dietro il movimento #ReleaseTheSnyderCut è stato etichettato come tossico e ha ferocemente inseguito chiunque avesse dubitato dell’esistenza di un taglio di Zack Snyder per Justice League. Effettivamente c’è stata una piccola parte del fandom molto tossico, che ha preso ad attaccare chiunque, ma come sempre sono piccoli gruppi che facendo molto rumore sembrano più grandi di quello che in effetti sono.
Come è successo per diverso tempo, la lamentela e i continui attacchi alla persona di Zack Snyder ed al suo lavoro, sono continuate per diverso tempo – di recente sono stati sollevati i più disparati argomenti per tentare di attaccarlo, da presunto sessismo sul set di Sucker Punch, a immaginarie accuse di appartenenza a movimento politici di destra.
Questo pezzo di Rolling Stone è solo uno dei tanti tentativi di attacco aggiuntivi, da parte di qualcuno che non comprendere come un fandom possa aver avuto quel potere. Secondo Rolling Stone, il rilascio della Snyder Cut non è stato un colpo di fortuna, insinuando pesantemente che lo stesso Snyder abbia usato dei team di pubbliche relazioni per costruire un piccolo esercito di fan arrabbiati, armati di bot e account social media falsi per prendere di mira coloro che considerava suoi nemici all’interno della Warner.
Non credo ci sia bisogno di spiegare cos’è la Snyder Cut di Justice League, ma se si fosse scesi ora dalla montagna del sapone, ecco un piccolo riassunto.
La versione di Zack Snyder del film corale sui super-eroi DC è stata di recente rilasciata dopo un incessante campagna portata avanti dai fan, con cui è stato anche finanziato un fondo d’aiuto per le persone a rischio suicidio.
Tutto è cominciato quando, dopo aver fatto tagliare pesantemente Batman V Superman: Dawn of Justice, in uno dei tanti momenti in cui la Warner si è intromessa nello sviluppo creativo di un film, la major ha capito che un creativo come Snyder non si può controllare più di tanto, ed ha approfittato del grave lutto che lo ha colpito (il suicidio della figlia), per assumere un altro regista e rimaneggiare il film completamente, creando una colabrodo di film difficile da sopportare.
Dopo l’uscita del film, quindi, è sorta online una campagna guidata dai fan. Questa ha assunto velocemente massa, e fra scambi fra fan, qualche hater tossico infiltratosi, storyboard rilasciati e addetti ai lavori a sostegno, questa campagna durata 3 anni è stata vista dai dirigenti della Warner Bros., che alla fine hanno risposto alla richiesta di pubblicare il vero e autentico film, quello voluto da Zack Snyder.
Come volevasi dimostrare, alla fine il taglio originale della pellicola si è rivelato un film molto migliore di quello passato al cinema, ed è stato effettivamente un discreto successo, sia di critica che di views su HBO Max. Ovviamente, i web users che avevano ottenuto vittoria con l’hashtag, armati di un secondo movimento, si sono subito mossi per ottenere di più, chiedendo il ripristino della visione del DCEU di Zack Snyder.
Ora veniamo a noi.
L’articolo “rivelerebbe” che la Warner si è detta più volte sospettosa circa il movimento #ReleaseTheSnyderCut, soprattutto circa il suo organico, che per loro era in qualche modo coordinato con precisione militare, cosa che ha portato la major ad assumere i servizi di una società di sicurezza informatica esterna per indagare sulla loro legittimità, scoprendo, a detta di Rolling Stone, che a almeno il 13% degli utenti che twittavamo l’hashtag #ReleaseTheSnyderCut erano bot o account falsi.
Il rapporto diceva:
“Dopo aver studiato le conversazioni online sull’uscita della Snyder Cut di Justice League, in particolare gli hashtag “ReleaseTheSnyderCut” e “RestoreTheSnyderVerse” su Facebook, Twitter e Instagram, [gli analisti] hanno rilevato un aumento dell’attività negativa creata da autori sia reali che falsi. Una comunità identificata era composta da autori veri e falsi che diffondevano contenuti negativi su WarnerMedia per non aver ripristinato lo SnyderVerse. Inoltre, sono stati identificati tre leader principali all’interno degli autori scansionati su Twitter, Facebook e Instagram: un leader su ciascuna piattaforma. Questi leader hanno ricevuto la più alta quantità di coinvolgimento e molti seguaci, il che dà loro la capacità di influenzare l’opinione pubblica.”
La fonte si sarebbe addirittura consultata con le società di monitoraggio dei social media, che sono giunte alla stessa conclusione: non tutti gli account erano falsi, ma molti si, di più rispetto allo standard per questo tipo di movimento. Ma questo non sarebbe tutto. Infatti la parte più grave di questo rapporto lascia intendere che Zack Snyder stesso abbia orchestrato tutto da dietro le quinte, usando l’hashtag come un modo per attaccare coloro che si frapponevano sulla sua strada, usando addirittura il livello di tossicità di pochi membri come arma per fare pressione.
Secondo il rapporto, gran parte dell’ira di Snyder nei confronti della Warner Bros. era dovuta al merito dato a Geoff Johns e Jon Berg come produttori. L’interprete di Cyborg, Ray Fisher, in precedenza aveva accusato Johns e Berg di aver aperto la porta al regista Joss Whedon, che Fisher aveva accusato di essere stato offensivo sul set di Justice League. Snyder voleva che i loro nomi fossero rimossi dal taglio e, quando ha notato che ci stavano impiegando troppo tempo per farlo, avrebbe detto a un dirigente: “Geoff e Jon stanno trascinando i piedi nel togliere i loro nomi dal mio taglio. Ora li distruggerò sui social media”.
Il pezzo accusa anche più o meno Snyder di aver pagato orchestrato le performance del movimento, pagando di tasca sua quella pubblicità su Times Square (l’articolo afferma che possono costare più di $ 50.000 al giorno) e un aereo che ha sorvolato il Comic-Con – secondo la fonte sarebbe impossibile per un gruppo di fan raccogliere tanti soldi. Snyder ha negato questo e la maggior parte delle affermazioni fatte nel pezzo, ma questa presunta fonte ha incalzato descrivendo le sue negazioni come “solo altre cazzate orchestrate da Zack”.
In ultimo, forse la cosa più folle che sicuro alimenterà le teorie cospirazioniste, è che queste aziende di cui parlavo poco sopra, avrebbero rintracciato uno dei principali domini che richiedevano il rilascio della Snyder Cut, che risulta di proprietà di una società pubblicitaria defunta chiamata My AdGency che prometteva “traffico Avatar istantaneo e a buon mercato al tuo sito web”.
Il pezzo di RS cita i dipendenti della Warner convinti che Snyder avesse assunto personalmente questa agenzia per ottenere supporto, e poi si sia tirato indietro quando questo gruppo è passato dalle petizioni alle molestie e agli abusi legittimi – cosa non vera in quanto anche lui, come tutti i membri del movimenti, hanno condannato i fan più tossici.
Snyder ovviamente ha negato con veemenza queste illazioni, e il modo di fare di questo articolo, che dipinge l’immagine di un regista sconvolto disposto a fare qualsiasi cosa per vendicarsi dei dirigenti che gli hanno fatto un torto, sembra più il racconto di un film che la vita vera, qualcosa a cui si vuol credere pur di non riconoscere che un insieme di persone, quando guardano tutte dalla stessa parte, possono cambiare le cose.